Il 22 febbraio dalle ore 18:30 alle ore
20:00 la Presentazione di un percorso esperienziale che
ci impegnerà per 7 lunedì consecutivi dalle ore 18:00 alle ore 19:00 presso
l’Associazione VitaeDono
…
Chi sono
gli Esseni? Perché ci parlano di 7 Specchi?
GreggBraden illustra magistralmente
ogni Specchio Esseno…noi lo sperimenteremo insieme…
...
Il
primo specchio esseno dei rapporti umani è quello della
nostra presenza nel momento presente.
Il
secondo specchio esseno
ci rimanda ciò che noi giudichiamo nel momento presente.
Il
terzo specchio
esseno lo percepiamo ogni volta che ci troviamo alla presenza di un’altra
persona, quando la guardiamo negli occhi, e in quel momento accade qualcosa di
magico. Alla presenza di questa persona, che forse non conosciamo nemmeno,
sentiamo come una scossa elettrica, forse anche la pelle d’oca sulla nuca o
sulle braccia. Che cosa è appena successo, in quell’attimo?
Il
quarto specchio
esseno ci permette di osservare noi stessi in uno stato di dipendenza e
compulsione. Attraverso la dipendenza e la compulsione, noi rinunciamo
lentamente proprio alle cose a cui teniamo di più. Cioè mentre le cediamo, poco
a poco vediamo noi stessi lasciare le cose che più amiamo.
Il
quinto specchio essenocon questo specchio ci viene chiesto di
ammettere la possibilità che le azioni dei nostri genitori verso di noi
riflettano le nostre credenze e aspettative nei confronti di quello che
potrebbe configurarsi come il più sacro rapporto che ci sia dato di conoscere
sulla Terra e cioè il rapporto fra noi e la nostra Madre e il nostro Padre
Celeste, vale a dire con l’aspetto maschile e femminile del nostro creatore, in
qualunque modo lo concepiamo.
Il
sesto specchio
esseno ha un nome abbastanza infausto, infatti gli antichi lo chiamarono: l’Oscura
notte dell’anima. Attraverso un’oscura notte dell’anima, ci viene ricordato
che la vita tende verso l’equilibrio, che la natura tende verso l’equilibrio e
che ci vuole un essere estremamente magistrale per bilanciare quell’equilibrio.
Il
settimo specchio
esseno ci chiede di ammettere la possibilità che ciascuna esperienza di vita, a
prescindere dai suoi risultati, è di per sé perfetta e naturale. A parte il
fatto che si riesca o meno a raggiungere gli alti traguardi che sono stati
stabiliti per noi da altri, siamo invitati a guardare i nostri successi nella
vita senza paragonarli a niente. Senza usare riferimenti esterni di nessun
genere.Il solo modo in cui riusciamo a vederci sotto la luce del successo o del
fallimento è quando misuriamo i nostri risultati, facendo uso di un metro
esterno. A quel punto sorge la seguente domanda: “A quale modello ci stiamo
rifacendo per misurare i nostri risultati? Quale metro usiamo?”---------------------------------------------------------
Conduce, Lucia Panniglia -Associazione VitaeDono- per info: Lucia 338 8406185 - Paola
349 6538364
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